è dopo il lungo inverno che sopraggiunge la primavera con i suoi dolci profumi che stuzzicano gli olfatti più sottili, mentre il polline vortica tumultuoso trasportato dalle prime calde brezze disseminando starnuti ed occhi arrossati. la neve sarà solo un freddo ricordo, insieme al silenzio nostalgico da cui è sempre accompagnata. il sorriso allegro dei pupazzi bianchi si scioglierà al tepore del sole. forse voleranno alti i primi aquiloni, colorando il cielo con piccoli drappi di stoffa variopinta e le loro esili strutture strattonate con violenza. ed in basso i bambini sorrideranno accompagnati dai loro genitori distesi sui prati, dimentichi dei cappotti e della lana e di tutto ciò che ripara dal freddo freddo clima invernale. i germogli faranno capolino timidi e spaventati, vestendo quei rami spogli, attenuando la loro vergogna. riprenderanno le lezioni e mi trascinerò con malavoglia sui banchi d'insipida formica. guardando attraverso i vetri luminosi immaginerò di essere in ogni posto che non ho ancora visitato, da solo o in compagnia, in fondo non fa poi grande differenza. brinderò alla libertà del visionario sognatore che mi accompagna ogni giorno, sperando che abbia voglia di proseguire con me questo viaggio, ancora per poco, ancora per molto. brinderò agli eroi giovani e belli che esistono nelle favole, brinderò a quelli un po' più terreni e reali, d'oriente e d'occidente, vicini e lontani. brinderò alle decisioni da prendere e a quelle che ormai è impossibile cambiare, brinderò alla gioia dei tuoi sorrisi e al calore dei tuoi abbracci, al pallore della tua pelle e ai tuoi capelli color grano. alzerò il calice scuro per ricordare le tue parole, per ricordare chi è già partito e chi sopporta ancora, per ogni amico sincero e per ogni nemico onesto e reverenziale. alzerò quel calice per ricordare ogni cosa, ma lo farò solo per me.
intanto l'anno si sta spegnendo; ci saluta con simpatia, comunque sia andato. ci regala un'ultima giornata di sole, un buon augurio per quello che lo seguirà fra poche ore. è passato in un battito d'ali di farfalla, come si suol dire. lo saluterò un po' nascosto, un po' in sordina, come è giusto che sia. lo saluterò con allegria, coriandoli e stelle filanti fuori stagione per quello che mi ha regalato. lo saluterò con rancore e rabbia per quello che ci ha tolto. anche se i bicchieri tintinneranno rumorosi, i festeggiamenti saranno silenziosi e personali.
a mezzanotte esploderà il mondo, udirò botti e schiamazzi. festeggiate, festeggiate, io scuoto la mano in alto nel cielo con in testa una canzone e tanti buoni propositi - non possono proprio mancare - in bocca un sorriso ed in mano qualcosa di forte. alla salute!
Au revoir, 2008.