27 marzo 2008

stuck

che strana sensazione percorre oggi il mio corpo. si insinua nella mia mente come una serpe e sibila parole di difficile comprensione ma che riflettono percezioni perfettamente delineate. i loro contorni spessi si sciolgono come cera dilagando sul pavimento e riempiendo l'orizzonte di colori densi e scuri.
la mia barba è lunga e punge ogni parte del corpo. gli occhi scavati per la mancanza di sonno implorano pietà. comunicano ogni piccola variazione di umore ma tutta la folla sa vedere solo le occhiaie e la stanchezza. colori cangianti ravvivano lo spirito corroborandone l'essenza.
che strana sensazione ha percorso oggi il mio intero corpo. era come essere un vagabondo emarginato davanti alle più lussuose vetrine di moda dove tutto costa troppo per tutti. fermo e immobie con le pupille fisse, puntate sugli abiti raffinati e ricercati. guardavo quello che non sono riuscito ad avere perchè nonostante gli sforzi il culo tocca ancora per terra e il dolore pervade ogni singolo nervo del mio corpo.
tutto ciò che mi circonda serve a distrarmi. è una sorta di sovrastruttura costruita ad arte per incantare e stupire e affaticare. esorcizzo ogni pensiero vivo per rielaborarlo come un automa. so cosa fare e come farlo perchè la legge di un dio minore è stata impressa a fuoco nei nostri pallidi cervelli. soffoco ogni tumulto per non affrontare un altro canto del cigno, quando in realtà sto già vivendo agonizzante in mancanza di ossigeno.
il tempo non chiede all'uomo sacrifici ma solo iniziative coraggiose immolate sull'altare della felicità. il tempo richiede movimento, mutamento, metamorfosi. che offesa gli sto facendo...
il dolce cullarsi nel proprio dolore è così indispensabile che non posso farne a meno. meglio non rischiare: si potrebbe anche vincere, per errore... meglio continuare a giocare alle belle statuine... "che fattezze vuole assumere oggi?" quelle del vagabondo con il culo per terra, mi sembra ovvio...
nel caso ve lo stiate chiedendo, sto fissando... ancora...

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