8 marzo 2008

Winter

è tornato improvvisamente il freddo. ha travolto la città con il gelo delle raffiche di vento che vorticano fra le vie. quella delle magliette e degli occhiali da sole è stata solo una comparsata: sono rispuntati i cappotti ed i berretti, sciarpe e guanti, bestemmie ed imprecazioni. pazze idii di marzo hanno sconvolto gli umori e le speranze degli intramontabili vacanzieri che odiano i fiocchi di neve e la morsa dell'inverno. fitte nubi nascondono gli agognati raggi solari precludendo al mondo la vista del cielo, chiudendo la città nel suo imperturbabile silenzio. timidi goccioline di soffice pioggia sono precipitate sui selciati delle strade rendendole scure e scivolose. guardo tutto questo da dietro la finestra, scarabocchiando su dei fogli bianchi. la grafite lascia dei solchi profondi sulla carta che la gomma non riesce a cancellare. piccole e lunghe e lucide incisioni di pazzia che corroborano lo spirito segreto e nascosto del piccolo genio creatore. si occulta sapientemente il piccolo ipocrita rifugiandosi nei luoghi più sereni e invisibili, in nicchie e anfratti dimenticati, in pertugi di lontana memoria. che gioco ha in testa questo folletto dispettoso? quale verità cela quella sua risata sincera? forse, non è dato saperlo...

1 commento:

Bluesky ha detto...

Leggere questo pezzo non immagini quanto mi abbia fatto bene! E' fantastico vedere che sei tornato, con tutto il tuo stile e la tua efficacia. Temevo che "un grido." appartenesse ormai solo al passato e avessi cambiato irrimediabilmente il tuo modo di scrivere, ma leggere queste poche righe mi convince del contrario! Grande, non ti fermare!