la mano brucia arrossata dal bicchiere caldo mentre nuvole di vapore bianco si formano ad ogni respiro. allegre risate rimbombano ai margini del loro piccolo gruppo di amici. poco distante bambini imbaccuccati giocano alla guerra sorvegliati dagli occhi attenti ma non troppo dei genitori. è tempo di festa e di ballate, tempo di banchetti luculliani e regali impacchettati, tempo di diete e di neve bianca come l'innocenza. si mettono in cammino per non cader vittime del gelo notturno che incombe oscuro sulla città, ancora sveglia e luminscente. è tardi e la strada da fare è molta: passi veloci accompagnano i loro discorsi e viceversa, passi corti e regolari, grandi falcate fagocitano la strada che instancabile si distende davanti ai pellegrini sconsacrati. come rapaci notturni fanno scintillare i loro occhi affamati di ignoto; urlano e schiamazzano per ridestare chi ha deciso di coricarsi prima di loro; pestano con frenesia ogni ostacolo che impedisce il fluire del loro tempo. bramano divertimento e deresponsabilizzazione, bramano ancora una volta ciò che non conoscono ed evitano la routine del giorno: quel vortice che ha inghiottito le loro speranze e distrugge ogni ora la loro vita pezzo per pezzo, feroce e crudele morso assassino che sfilaccia la carne e insanguina il mondo delle bambole e dei burattini. rallentano perchè da bravi predatori sentono l'odore pungente delle prede. ma come è già stato detto, il tempo è tiranno e la notte ulula richiamando i suoi fedeli guerrieri. risate allegre, risate sincere, sorrisi e smorfie per combattere la crudeltà del loro essere coscienti ed iperattivi. la mano brucia arrossata dal freddo inverno mentre il cuore irrora sangue fresco ad ogni altra parte del corpo. passo svelto, per favore, che domani si ricomincia...
13 dicembre 2008
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