3 marzo 2011

The Never Ending Story - part I

Saranno almeno quaranta i gradi che segna il termometro appeso alla ventola dell'aria condizionata come un'ironica decorazione dentro alla Bolgia, bar noto fra i bassifondi del quarto girone infernale di questa disgraziata periferia. il barista sputa in terra abbellendo il linoleum marcito sotto i suoi piedi mentre versa un altro giro per tutta la Gang, o almeno quelli che non si sono persi per strada a raccattare cicche da qualche sconosciuto. sono tutti seduti attorno ad una tavola rotonda intagliata da teppisti quindicenni frequentatori occasionali nelle ore di marina. le uniche scritte a penna sono firme contraffatte di genitori.

la sbobba alcolica arriva a destinazione e scompare negli stomaci dopo un brindisi veloce. in un sorso l'Avvoltoio butta giù il liquore seguito da smorfie varie e sbatte il bicchiere sul tavolo. tenendo fede al suo soprannome, perde un attimo la concentrazione seguendo il tanga disegnato sul culo di una maggiorata che sta uscendo buttando il posteriore a destra e a sinistra. vicino BarbieScarpe disapprova rimettendolo a posto da sotto il tavolo con il suo tacco dodici, scuotendo i capelli ramati. La morale qui non è un'opinione, almeno nei giorni dispari. di fronte Pascal segue divertito, ghignando. Lui è il filosofo della vita di mezzo e ce lo dimostra ordinado altre pinte, questa volta senza erre moscia. dal fondo sbucano le Chiare, un' unica entità femminile che deve il suo soprannome a due prorompenti seni. ogni sua apparizione carica l'aria di ormoni maschili e colli torti a 180 gradi. sulla sua spalla destra penzola la coda del Guercio, un felino domestico che si è giocato già troppe delle sue sette vite e mi addocchia da dietro la cicatrice: non corre buon sangue fra di noi. Charlie è in ritardo, sta aspettando Limone. ancora oggi ignoro il perchè dei loro soprannomi, credo fossero già scritti nei loro geni ancor prima della notte dei tempi in cui tutto è stato creato quindi non mi rimane che indovinare: mi immagino Charlie a letto con tre DonneAngelo piene di ali piumate posticce e Limoz l'esperto del limone duro, quello con la lingua di ferro. Ad ogni modo da capotavola parte una bestemmia frecciarossa espressa con cinque minuti di ritardo accumulati fra Vaffanculo e Stronzi. è l'indistinguibile dolcezza di BarbieScaricatriceDiPorto, donna passionale dal linguaggio cristianamente scorretto. i due compari non hanno scuse, dovevano essere già qui a trangugiare fuoco e risate.

la porta d'ingresso sbatte, dovranno esser loro per forza e invece entrano una bionda e una ancor più bionda che chiameremo la Secca e la Sanguisuga. la prima è magra quanto basta per esser classificata fisico da terzo mondo e la seconda la segue a traino in uno strano rapporto di simbiosi. Avranno sì e no diciotto anni, a farla lunga, decorate come vere prostitute d'altoborgo con drappi leopardati e capelli color platino. gli occhi pestati di trucco e le labbra tinte di rossetto in risalto sulla carnagione impallidita da un fard biancastro: una generazione rovinata dal ladygagaismo imperante sulle emittenti e i giornaletti scandalistici da quattro soldi che insegnano ai teenager modelli di cui non hanno bisogno, ma al tavolo dei grandi pensatori alcolici impazzano i commenti. BarbieScarpe ride con le Chiare, BarbieScaricatriceDiPorto complotta con il Guercio torture medioevali di indicibile crudeltà, io e Pascal decidiamo come dividercele. La Secca va dritta al banco e chiede un Virgin GinTonic, probabilmente per compensare con tutti gli uomini che ha avuto. La Sanguisuga la segue a ruota, tenendo fede al suo improvvisato soprannome. io Pascal e l'Avvoltoio ci alziamo all'unisono e approcciamo le due ladygagaiste pop-punk-skunk decadute mentre subiamo il fuoco incrociato delle bestemmie delle nostre compagne rimaste sedute al tavolo. ci guardano disgustate da sotto la frangia biondo-cenere, o almeno così si intuisce: dietrofront, noi non supplichiamo mai, se la tengano e se la lustrino fino a brillare.

Limo e Charlie sono dispersi fra i cubetti di porfido di Piazza MaggiorStiCazzi, come la chiamiamo in gergo goliardico. decidiamo di muoverci e andare a recuperare l'ultimo pezzo della compagnia. girando per le strade passiamo in rassegna tutta la fauna notturna della nostra città che scorre come fotogrammi di un film su pellicola 16mm, uno dopo l'altro, in continuazione. teenager justinbieriani, dodicenni in crisi adolescenziale senza ormoni in corpo, colombiani ubriachi, PisciaInpiedi, storici con scarso senso dell'umorismo, gang di 50centisti, Folkabbestia, Punkabbestia, anoressiche alla Kate Moss, finocchi coltivati con fertilizzante superturbominchiapower, animali che vestono altri animali, coppie stanche della loro relazione, rastafarianesti pallidi come la morte scoloriti dal troppo sole preso sulle spiagge di Ibiza e un drogato. che sfigato! bucarsi non va più di moda, ma lui è fedele alla sua roba e alla sua siringa.

Piazza MaggiorStiCazzi è proprio dietro Vicolo XXX, quello con i portici semi illuminati che si vede a fatica, dove le coppiette si imbucano per un quarto d'ora di privacy rubato alla serata. Ci siamo quasi, lo sappiamo perché incorniciati dall'ombra di una volta ci sono le figure di Charlie e Limone, la strana coppia, che attendono con fare da teppisti appoggiati al muro di una chiesa. Ora siamo al completo. Le nostre urla arrivano fino agli ultimi piani dei palazzi storici abitati da vecchi pulciosi che ci insegnano l'educazione a secchiate d'acqua gelida, o almeno così vorrebbero. Disturbiamo non per maleducazione ma perchè da una certa ora in poi è difficile contenere quello che ti butti dentro per tutto il giorno fra un Vaffanculo e un PrendiInCulo e lo esterniamo come meglio si può a risate, alcool e fumo. BarbieScarpe se ne esce con un "Finchè c'è birra e sigarette va tutto bene". Cinque alto d'approvazione: schiacciato! continuiamo fino a che a Pascal non vien voglia di stuzzicare un paio di ragazze che vengono incontro camminando abbracciate. Il filosofo della luna piena sa come muoversi, lo ha sempre saputo e subito sbatte in faccia alle due finte lesbogirl avvinghiate la sua verità sulla vita. dopo due battute ha già un contatto Facebook, Twitter, cellulare, mail, indirizzo, codice fiscale, gruppo sanguigno, anamnesi fino alla bisnonna belga e giorni in cui il fidanzatino è fuori con gli amici. non lo fa con interesse, ma credo per un puro divertimento nell'instaurare una relazione con la nostra Umanità perduta.
"Come cazzo fai?" chiede l'Avvoltoio incuriosito.
"Già come cazzo ci riesci?" ribadisco allibito.
"E' facile, basta dive qualcosa e poi giocavsi qualche cavta. Cazzo impvovvisa no? Le ho invitate ad una manifestazione!" risponde con la sua erre moscia.
se è facile, è facile.. lo ha detto il filosofo delle notti d'autunno! Io e l'Avvoltoio decidiamo che è tempo di provare le mosse del maestro. puntiamo due, sicuramente amiche, sedute a chiacchierare. è il momento, improvvisiamo. andiamo avanti per un po': ridono divertite, allegre. hanno entrambe un bel sorriso. salutiamo e torniamo nella mischia di risate e birre in lattina di qualità scadente.
"Allora? Com'è andata?" chiede BarbieScarpe.
"Hanno detto che vengono alla manifestazione, ma solo se è contro di noi"

Risate. Qualcuno si sveglia e bestemmia. Qualcuno ride con noi, ma non ci importa. questa è la nostra città, il nostro territorio, la nostra strada. siamo i padroni di questo mondo fatto di carne araba arrostita sugli spiedi e di bottiglie di vino bevute seduti su una fontana a tarda notte. BarbieScaricatriceDiPorto dice che è tempo di abbandonare le buone maniere e darci dentro, ricordando che stiamo interropendo la sacra liturgia della signora Notte. Le Chiare annuiscono ballonzolando e distraendoci per qualche secondo. BarbieScarpe ed io ci facciamo accompagnare dal fumo di un paio di Philip BluNotte estratte da un caricatore da dieci appena aperto. Il Guercio rizza il pelo e si lancia all'attacco di una bionda. Forse l'avevo giudicato male, dopotutto. e mentre penso questo Pascal, l'Avvoltoio, Charlie e Limone si aprono una birra, ancora, e scherzano fra di loro divertiti, ancora. posso solo dire che tutto questo era successo e molto altro ancora doveva succedere in questa pazza notte che a noi, sinceramente, tanto strana non sembrava.

to be continued..


Dedicato a V., A., S., L., C., M., M. e Nebbia

2 commenti:

Alain ha detto...

VOGLIAMO LA SECONDA PARTE PORCAZOZZONA!!!!

Valentina ha detto...

sei il nostro Kerouac!! Falli rivivere di nuovo questi personaggi, faCCi rivivere di nuovo!