29 giugno 2013

"View from heaven"



c'era una finestra aperta stasera in paradiso. pochi vi si sono affacciati per vedere cos'era quel frastuono che saliva veloce dal fondo del mondo. una volta lassù si perde la curiosità perchè tutto è svelato e la si dona ai bambini in fasce, timorosi delle ombre che riescono a scorgere fra le figure distorte di parenti premurosi che si accalcano in fronte ai loro visi. 

mi chiedo se anche tu hai smesso di cercare quello che ti rendeva felice.

qualcuno ha quasi imprecato perchè sentiva uno spiffero salire beffardo e strafottente da sotto la tonaca bianca e scalare la schiena saltando a ogni vertebra sporgente fino a mordere il collo poco prima dell'attaccatura dei capelli. poi si è ricordato che l'abito fa il monaco ed il luogo richiede una certa coerenza di fondo, continuando a camminare incurante. guardare da dove venisse quell'alito d'aria costava troppa fatica.

mi chiedo se anche tu ogni tanto sbeffeggi questi vecchi santi svogliati.

il cielo era così terso che potevo vederci attraverso, anche nel buio della notte. è il momento migliore per cercare di scorgere qualcosa. di giorno dicono che c'è troppo riflesso e puoi solo specchiarti, nemmeno troppo bene. 

mi chiedo dove cammini quando le nuvole spariscono dal cielo.

la finestra se la sono dimentica aperta, lassù in paradiso. da qui, ora, lo vedo chiaramente. la tenda sbuffa in continuazione, stufa dell'aria che la tormenta senza sosta. la cervicale di qualche santo comincia a spazientirsi. qualcuno fa fatica a prendere sonno. 

prima di andare a dormire ho urlato qualcosa quaggiù, dal fondo del mondo.

mi chiedo se, fra il rumore e la confusione, sia riuscito a sentirlo anche tu...